“Citra Placentiam in collibus oppidum est Veleiatium”
Sulle colline di qua da Piacenza vi è la città dei veleiati.
(Plinio, Nat. Hist. VII 163)

La grande inscrizione giaceva semi-nascosta nel terreno. Quello che è uno dei più grandi reperti in bronzo dell’Impero Romano rischiò di essere trasformata in una campana. Oggi invece la possiamo ammirare e leggere nel Museo Archeologico Nazionale di Parma.

Arrivata da Veleia, la Tabula Alimentaria, nasce dalla volontà dell’imperatore Traiano di istituire un prestito ipotecario (alimenta), ovvero un provvedimento preso in favore dei bambini bisognosi dell’Italia romana. Ma che grande uomo questo imperatore!!!

E proprio mentre nel sud Italia stava venendo fuori la città di Pompei, più a nord, grazie all’imprevista scoperta della Tabula avvenuta nel 1747 per mano dell’arciprete Giuseppe Rapaccioli, iniziarono gli scavi per la nascosta città romana, Veleia.

Il ciclo statuario Giulio-Claudio

Nel sottosuolo di Veleia, però, l’inscrizione non era sola! Poco più in là vennero ritrovate ben dodici statue di marmo lunense che vennero portate qui, in Pilotta, sempre nel Museo Archeologico Nazionale. Le opere rappresentavano la dinastia Giulio-Claudia e, ad accompagnarle, c’erano delle lastre in marmo incise con riportare le personalità a cui esse erano dedicate.

Le statue vennero realizzate in tempi diversi: un primo gruppo durante il principato di Tiberio, costituito dall’immagine dello stesso (acefala), quella di Augusto e della moglie Livia. Un secondo gruppo comprende la statua di Caligola, di Drusilla e di Agrippina Maggiore. Nel terzo gruppo troviamo il ritratto di Claudio, posto sulla statua di Calligola, Agrippina Minore e Nerone.

Nonostante l’epoca in cui queste opere vennero create, la figura della donna ha assunto un ruolo rilevante nella società: infatti, come si può notare nel ciclo statuario, in epoca imperiale, alcune donne molto potenti hanno fortemente influenzato le sorti della vita pubblica affiancando i più grandi imperatori anche in importanti ruoli politici. Insomma…una società da ammirare!!

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